Fin dalle sue origini, la SEO è stata il pilastro della visibilità online, consentendo alle aziende di raggiungere il proprio pubblico target attraverso i motori di ricerca. Ottimizzare un sito web significava non solo migliorare il ranking, ma anche costruire una presenza digitale forte e autorevole. Con l’evoluzione del panorama digitale, le regole della SEO si sono adattate a nuove tecnologie e comportamenti degli utenti.
Il 30 novembre 2022 ha segnato una svolta epocale con il rilascio della prima versione di OpenAI ChatGPT, un passo significativo nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Oggi, questi strumenti sono sempre più integrati nel nostro quotidiano, affermandosi sia come alternative ai motori di ricerca tradizionali, sia come risorse per migliorare l’efficienza lavorativa, in particolare nell’ambito SEO. Questa rivoluzione tecnologica sta trasformando le modalità di ricerca e offre al mondo del marketing nuove opportunità da cogliere e sfide da affrontare.
La SEO è da sempre lo strumento chiave per garantire visibilità su Google e altri motori di ricerca. Tuttavia, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, sorge la domanda: quanto potranno ancora rimanere centrali questi strumenti tradizionali? Inoltre, è opportuno continuare a investire nella SEO o valutare strategie alternative?
Il futuro dell’esperienza di ricerca online sembra essere a un punto di svolta, pronto a trasformarsi radicalmente. Google, però, sembra destinato a mantenere la sua posizione di leadership, almeno nel breve termine, grazie a due fattori principali:
1. Alta soddisfazione degli utenti
2. Capacità di innovazione e risorse economiche
Google dispone delle competenze tecnologiche e della forza economica per evolvere il proprio motore di ricerca, integrando funzionalità avanzate ispirate ai chatbot basati su IA, come GPT.
3. Pionierismo nell'estrazione di informazioni
Già dal 2014, Google ha introdotto modalità per riportare informazioni direttamente all'interno delle sue pagine, un approccio che anticipa il funzionamento di strumenti come ChatGPT.
Secondo le analisi condotte da AQuest, la produzione di contenuti originali sul proprio sito e le citazioni del brand online continuano a influenzare positivamente sia i risultati di Google che la visibilità su piattaforme come ChatGPT. Queste attività, fondamentali per ottenere un sito ben indicizzato dai motori di ricerca, risultano efficaci anche nel contesto degli strumenti di intelligenza artificiale.
L’ottimizzazione SEO del sito e la costruzione di una solida brand awareness online si confermano quindi elementi chiave per migliorare la visibilità, anche in un ecosistema digitale in evoluzione. Per valutare l’impatto dei chatbot sull'acquisizione del traffico, è possibile utilizzare Google Analytics. Accedendo alla sezione Acquisizione > Acquisizione Traffico e impostando la dimensione sorgente/mezzo, è sufficiente filtrare per termini come “openai,” “copilot,” “chatgpt” o “gemini” per identificare il volume di utenti provenienti da strumenti di intelligenza artificiale.
Tuttavia, il panorama SEO potrebbe essere messo alla prova da alcune innovazioni emergenti nel settore dell’IA.
Un esempio significativo è la funzione Shopping recentemente introdotta da Perplexity AI. A differenza di Google Shopping, questa funzione consente agli utenti di cercare e acquistare prodotti direttamente all’interno del chatbot, eliminando la necessità di registrazioni su e-commerce o passaggi intermedi. Questa soluzione riduce gli sforzi cognitivi richiesti agli utenti, segnando un passo avanti nel futuro delle esperienze commerciali online.
Ma come può una strategia SEO sfruttare al meglio l’AI?
Tra i vantaggi più evidenti dell’IA vi è la capacità di analizzare grandi quantità di dati in modo rapido e preciso. Strumenti come ChatGPT permettono di elaborare fogli Excel e trarre conclusioni utili per ottimizzare le strategie SEO. Tuttavia, è essenziale integrare questi strumenti con database affidabili, come Google Keyword Planner e SEMrush, per evitare decisioni basate su dati incompleti.
In AQuest sviluppiamo strategie SEO annuali basate su un’analisi approfondita, sia quantitativa che qualitativa, delle ricerche più rilevanti. L’obiettivo è intercettare query con un reale potenziale per far crescere il business, evitando di investire risorse su volumi di ricerca troppo bassi. L’integrazione di strumenti come Google Keyword Planner e SEMrush con tecnologie avanzate come ChatGPT aprirebbe la strada a un flusso di lavoro ancora più efficiente e intuitivo.
Dal 2024, in AQuest abbiamo esplorato soluzioni innovative come Copy.ai per migliorare la scrittura dei contenuti. Grazie all’intelligenza artificiale, il costo della produzione editoriale può essere ottimizzato, poiché gli strumenti AI offrono un valido supporto nella generazione di articoli.
Tuttavia, il ruolo umano rimane fondamentale per:
Per i CMO, affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale e dell’ecosistema digitale non è più un’opzione, ma una necessità. Nei prossimi mesi, il successo dipenderà dalla capacità di osservare attentamente l’evoluzione dei chatbot come ChatGPT, Claude e Perplexity, identificando le migliori integrazioni per ottimizzare le strategie aziendali.
La chiave sarà lavorare su contenuti online di alta qualità, che siano informativi e autorevoli, per mantenere il giusto equilibrio tra SEO tradizionale e nuove dinamiche di visibilità nei chatbot. Parallelamente, integrare l’AI nei workflow aziendali, dalla produzione di contenuti all’analisi dei dati, offrirà un vantaggio competitivo significativo.
Il futuro non aspetta: è il momento di agire con visione e strategia per trasformare l’intelligenza artificiale in un alleato indispensabile e costruire una presenza digitale solida, innovativa e orientata al successo.
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Autori
Carlo Pandian - Digital Marketing Manager Sara Comencini - Business Developer & Marketing Specialist